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La seconda serie articolata in 3 sottoserie, incarna, rispecchiandola, una fase cruciale dell'esperienza politica di Melandri, quella che abbraccia il periodo caldo della storia italiana degli ultimi 50 anni: il decennio che va (dalla fine degli anni sessanta alla fine degli settanta) dal '68 al '77. Sono questi gli anni del movimento rivoluzionario, diffuso e visibile, delle lotte degli studenti e degli operai, del risveglio della coscienza di classe da un lato e della coscienza sessuata dall'altro. Il fermento è ovunque e la partecipazione, la nascita di gruppi e collettivi, la militanza tout court che investe i vari piani del sociale, ne è la dimostrazione tangibile. Le lotte si snodano in tutte le istituzioni a partire appunto da quella che sta alla base della formazione della forza lavoro e della trasmissione dei saperi, pilastro dello sviluppo produttivo, ovvero la scuola.

Nella prima sottoserie "Esperienze in alcune scuole" trovano sistemazione le carte che narrano le sperimentazioni in alcuni istituti relativamente alla realizzazione di un cambiamento nella visione, percezione e organizzazione del sistema scolastico. Cambiamento che si pone l'obiettivo di rivedere i rapporti tra studenti, insegnanti e genitori, non più intesi come soggetti contrapposti, ma piuttosto come individui coinvolti in un'interazione comune in vista di un reciproco scambio e arricchimento. Primo passo fondamentale in questa direzione è dunque il far emergere, per espellerli, i rapporti di potere che, laddove nascosti, sembrano ancor più pienamente esercitati e capaci di determinare dinamiche e ruoli percepiti come necessari e ineluttabili. Una volta palesati, sarà poi possibile rivederli e ripensarli: l'obiettivo comune è, nell'immediato, il ribaltamento della logica autoritaria come unica ratio del reciproco riconoscimento e della reciproca legittimazione. Ancora, in altre parole, ad essere messo in discussione è il significato e la metodologia della "funzione educativa". Lea Melandri, dopo aver insegnato per un anno - tra il 1967-1968 - in un istituto magistrale di Lodi, rimarrà di ruolo fino al 1976 nella scuola media statale "P. Frisi" di Melegnano e in questo periodo entrerà a far parte del Movimento insegnati non autoritari della scuola media inferiore; la sua sensibilità la porta comunque a raccogliere il materiale e la documentazione relativamente a tutti i gruppi attivi in quel periodo nell'istituzione scolastica. Sono qui contenute le carte che narrano le esperienze concrete di questo progetto politico: ricerche, relazioni e piani di lavoro annuali, materiale didattico sviluppato con modalità non convenzionali, verbali di assemblee in cui si discute su cos'è e qual è, ad esempio, il valore e l'efficacia del voto o della bocciatura dal punto di vista educativo, o più in generale, formativo. Sono raccolti inoltre in questa sezione anche i lavori svolti in classe, i temi e, soprattutto i questionari e le interviste, strumenti d'inchiesta frequentemente utilizzati in questo periodo e somministrati a tutti i livelli (allievi, genitori e insegnanti) in relazione all'esperienza diretta della pratica non autoritaria.

Vai al dettaglio: Esperienze in alcune scuole

Nella seconda sottoserie "I movimenti", seguendo l'ordine cronologico, è raccolta la produzione di documenti, volantini, comunicati, circolari, relazioni e pubblicazioni che fanno capo a singoli gruppi distinti e specifici , ma anche a collettivi che nascono da un'alleanza momentanea e a raggruppamenti trasversali che si costituiscono spontaneamente sulla condivisione di metodi e fini. Durante la sua esperienza d'insegnamento Melandri fa parte del Movimento insegnanti non autoritari della scuola media inferiore, tuttavia l'autrice raccoglierà anche gran parte del materiale e della documentazione relativa ai vari gruppi attivi in questo senso nell'istituzione scolastica. Questa sezione raccoglie inoltre tutta la produzione documentaria ad opera della miriade di piccoli "corpi" e collettivi e associativi che nascono sull'intero territorio nazionale organizzati dall'autrice per aree tematiche affini, come ad esempio: "Antiautoritarismo e rivolta", "Educazione antiautoritaria", "La psicologia e la scuola", "La pratica politica nella scuola", "Movimento operaio", "La scuola, la cultura, la riforma. Oltre a veri e propri documenti, la sottoserie comprende anche volantini, resoconti e verbali di riunioni e assemblee, relazioni , indagini, inchieste e ricerche su questioni varie, molte delle quali connesse alle pratiche antiautoritarie e al rapporto tra queste ultime e il complessivo rivolgimento rivoluzionario, come gli stessi "titoli" lasciano intuire; ma anche articoli e approfondimenti di stampo segnatamente teorico e filosofico legato alle teorie critiche e più specificatamente attinenti al movimento rivoluzionario nel suo complesso. A tutto ciò, s'aggiungono le carte - che possiedono una propria autonomia - ovvero quelle relative ad una vicenda che fa di Melandri un personaggio pubblico dissacrante e rivoluzionario. Il "caso" scoppia in seguito alla scelta dell'autrice di fare educazione sessuale all'interno del proprio istituto, la scuola media inferiore "Paolo Frisi" di Melegnano. L'intera vicenda provoca un'eco sull'intero territorio nazionale, risvegliando, da un lato il dissenso e lo sdegno dei cattolici, dall'altro la solidarietà di una gran parte del mondo della scuola e più in generale dell'opinione pubblica. Nel concreto, Melandri perde prima una parte del suo salario e il suo posto di lavoro e la sua professione vengono seriamente messi a rischio. Trovano spazio in questa sottoserie anche le carte dei seminari e dei convegni che in quegli anni numerosi si svolgono e abbracciano in massima parte gli aspetti dell'ambito della formazione che appunto non è più vista esclusivamente in ambito scolastico, ma che va applicata anche ad altri piani del sociale come ad esempio nel "Progetto di formazione sindacale", o nei materiali del "Gruppo Autoformazione" di cui hanno fatto parte alcuni intellettuali di rilievo come Elvio Fachinelli e Giorgio Gaber. Anche la collaborazione tra "L'Erba Voglio"e un gruppo di docenti antiautoritari dell'Associazione per l'educazione sessuale nel Ticino dà vita ad altre tipologie di progetto di più ampio respiro. Interessante è notare come la stessa "L'erba voglio" si costituisca come progetto in divenire: nasce, in seguito al convegno sulle pratiche non autoritarie svoltosi a Milano nel 1970, diventa un libro -prima- che raccoglie gli atti di quello stesso convegno, per poi trasformarsi ancora, data la partecipazione e il desiderio di scambio e alleanza, in rivista, mezzo che contribuisce a rendere viva e fluida la comunicazione. Come accennato sopra, la nascita della rivista "L'Erba voglio" è legata allo svolgimento del convegno "Pratica non autoritaria nella scuola", che è solo uno, e forse visti gli esiti il più importante, dei numerosi momenti collettivi che vengono organizzati in quegli anni sulla questione della scuola, della pratica non autoritaria al suo interno e dell'ingresso della psicanalisi nell' approccio pedagogico. Tali esperienze, attraverso relazioni, corrispondenza, verbali e pubblicazioni, sono tutte contenute qui.

Vai al dettaglio: I Movimenti

A sottolineare il fermento e la diffusione dell'azione collettiva all'interno della società sono poi gli 11 faldoni che costituiscono la terza e ultima sottoserie denominata "Corrispondenza e materiali", ovvero la corrispondenza direttamente indirizzata alla rivista "L'erba voglio", i numerosi giornalini di classe, i giornali, le riviste, i quaderni, i notiziari e i bollettini della scuola e quelli prodotti all'interno del Movimento.

Vai al dettaglio: Corrispondenza e materiali inviati a "L'erba voglio"

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