Elvira Badaracco
Elvira Badaracco (detta Ninni) nasce ad Alessandria il 22 maggio 1911, figlia unica di Giovanni Battista Badaracco e Maria Angela Bobbio.
Dopo aver studiato privatamente nei collegi di Losanna e Londra, termina i suoi studi a Milano all’Università Cattolica del Sacro Cuore, laureandosi in filologia moderna con una tesi su Italo Svevo.
È il 1939 e, allo scoppiare della seconda guerra mondiale, Elvira decide di rinunciare alla protezione della sua casa per impegnarsi come crocerossina negli ospedali militari e nei tubercolosari.
Nel 1949, sposa Aldo Speirani, a cui resterà legata per i successivi 14 anni.
Nel 1955 muore il padre Giovanni a cui Elvira era particolarmente legata.
Nel 1963 si separa consensualmente dal marito e inizia a dedicarsi appassionatamene all’attività politica: dal 1964 si iscrive e milita nelle fila del Partito Socialista Italiano, dove si occupa soprattutto di tematiche sociali e di quella che allora si definiva la “questione femminile”. Risale agli anni Sessanta anche la sua iscrizione all’UDI, Unione Donne Italiane. La sua attività politica nel PSI è ricca di impegni e responsabilità: segretaria della Sezione Morandi dal 1964 al 1970, Elvira organizza uno dei primi Consigli di zona spontanei. In seguito viene eletta consigliera della zona 5 di Milano e, come rappresentante di partito, fa parte del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Chirurgico Ronzoni e successivamente, per vari anni, degli Istituti Clinici di Perfezionamento.
Per anni ricopre la carica di Responsabile femminile provinciale e poi regionale del PSI e all’interno di questa attività, organizza vari convegni: sulla storia delle donne socialiste, sul lavoro, sulla salute delle lavoratrici e sul tema dell’aborto. I più importanti sono quelli che daranno origine ai volumi: “Donne salute lavoro” del 1973, raccolta degli atti del convegno “Prevenzione e tutela della salute delle lavoratrici”; “Maternità cosciente” del 1976, raccolta degli atti del convegno “Maternità cosciente, contraccezione, aborto” (i volumi sono curati da Elvira Badaracco, Francesco Dambrosio e Mauro Buscaglia per l’editore Mazzotta). Dal 1974 inizia la sua attività professionale di pubblicista, soprattutto per “L’Avanti!”, ma anche per altre testate a tiratura nazionale. L’ultimo incarico istituzionale che ricopre in qualità di rappresentante del PSI è quello di consigliera comunale, dal 1979 al 1980.
Alla fine degli anni Settanta, quando la linea interna del PSI si definisce su posizioni diverse in contrasto con tutto ciò in cui aveva creduto e per cui si era impegnata Elvira decide ancora una volta di rischiare e di cambiare.
Nel 1979, insieme all’amica Pierrette Coppa – di trent’anni più giovane di lei – Elvira fonda il “Centro di Studi Storici sul Movimento di Liberazione della Donna in Italia” di cui sarà l’appassionata Presidente sino alla morte. Il CSSMLDI nasce con la finalità di raccogliere, organizzare, conservare e rendere fruibile il patrimonio di conoscenze e pratiche elaborato dal movimento politico delle donne, nella convinzione che la tutela e la valorizzazione della storia del femminismo e della storia delle donne in generale costituisca un valore non solo scientifico e culturale, ma anche – e soprattutto – politico. Attorno a questo nucleo iniziale di ricerca, si sono sviluppati negli anni moltissimi progetti, sempre sostenuti dalla grande capacità di Elvira di coinvolgere e mettere in comunicazione le personalità più diverse.
Elvira muore a Milano il 21 gennaio 1994 e, per sua espressa volontà testamentaria, il CSSMLDI modifica la sua forma giuridica, divenendo una Fondazione con finalità analoghe a lei intitolata.
Progetto “Le fotografie di Elvira Badaracco e del Centro di studi storici sul movimento di liberazione della donna in Italia”
La prima fase
La Fondazione Badaracco presenta in corso d’opera un’anticipazione del lavoro di studio, riordino, catalogazione e digitalizzazione delle fotografie dell’Archivio personale di Elvira Badaracco (circa 1570 fototipi) e del Centro di studi storici sul movimento di liberazione della donna in Italia (circa 80), nell’ambito di un progetto in due fasi, approvato nel 2025, finanziato dalla Direzione generale Archivi del Ministero della Cultura.
I fototipi dell’Archivio Badaracco (stampe, negativi, diapositive e due lastre di vetro) appartengono a un ampio arco cronologico che si estende dal 1885 circa al 1995, e sono per la maggior parte databili tra gli anni Trenta e gli anni Novanta del Novecento. In anteprima rispetto alle iniziative di presentazione e valorizzazione che si svolgeranno al termine dei lavori, di seguito vengono messe a disposizione online 831 immagini digitalizzate dell’Archivio personale di Elvira Badaracco, suddivise in sezioni: immagini private familiari, gli anni dell’infanzia e della giovinezza, l’impegno come crocerossina durante la Seconda guerra mondiale, i viaggi privati e le vacanze, gli amici, l’azienda agricola di famiglia nell’alessandrino e alcune immagini dell’impegno politico nella fase matura della vita.