Lea Melandri

Una visceralità indicibile

La pratica dell’inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta

Letture d’archivio
Fondazione Badaracco
Franco Angeli
ISBN 88-464-2353-4

Una raccolta antologica non sarebbe bastata di per sé a capire che cosa siano state, nel movimento delle donne degli anni Settanta, l’autocoscienza e la pratica dell’inconscio, cioè i momenti più creativi di una riflessione collettiva legata al vissuto personale e alle tematiche del corpo. Il modo originale con cui una parte del femminismo ha tentato allora, senza ignorare il contributo della psicanalisi, di riscoprire e modificare i vincoli di una sessualità radicata nell’immaginario, quanto nelle costruzioni storiche del maschile e femminile, richiedeva una lettura più consona, capace di far muovere ancora una volta il pensiero da una pratica di rapporti. Di qui la scelta di un corso di lezioni, “La pratica dell’inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta”, che si è tenuto presso l’Associazione per una Libera Università delle donne di Milano, nel 1996-1997, da cui è nata l’idea di questo libro.

Lea Melandri, redattrice della rivista «L’erba voglio» dal 1971 al 1975, ha raccolto i suoi primi scritti teorici sul movimento delle donne nel volume L’infamia originaria (edizioni L’erba voglio, 1977). Ha pubblicato Come nasce il sogno d’amore (Rizzoli, 1988), Lo strabismo della memoria (La Tartaruga, 1991), La mappa del cuore (Rubbettino, 1992) e Migliaia di foglietti (Moby Dick, 1996). Ha fondato e diretto la rivista «Lapis. Percorsi della riflessione femminile» (1987-1997).

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